venerdì 12 aprile 2013

Coppie Omosessuali & Adozione

Dall'inizio degli anni '70 assistiamo alla morte dell'Edipo sotto il pretesto che le nostre società contemporanee non riservano più al padre il suo ruolo tradizionale. Winnicott non temeva di confessare che non constatava alcuna traccia di Edipo in molti dei suoi pazienti. Per quello che mi riguarda non posso distaccarmi dalla base fondamentale dell'Edipo: la doppia differenza dei sessi e delle generazioni che presiede alla nascita del soggetto. Secondo questa base, quali che siano le scelte sessuali di un individuo, resta sempre il fatto che non può ignorare di essere nato da una relazione sessuale tra due genitori di una generazione precedente, separati essi stessi dalla differenza dei sessi e che, per tutta la propria vita, dovrà elaborare questa origine. Per quanto lontano ci spingano le nostre scelte personali nel non riprodurre la situazione (ed è tutto il gioco della sessualità infantile che trova qui il suo posto) resta il fatto che è da li che veniamo. Attualmente, si esercitano ogni sorta di pressioni sociali, con effetto colpevolizzante, perché siano riconosciuti i diritti di minoranze più o meno perseguitate. Se non si può affatto negare la persecuzione, il riconoscimento dei diritti resta problematico. Una delle ultime misure discusse è quella dell'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali. Discussioni molto spesso distorte sono oggetto di compiacenza mediatica, nessuno vuole del resto rimanere nel "perché no-ismo". Le indagini sui bambini sono state condotte con molta leggerezza e ad ogni modo non sono probanti. E' ben noto che il bambino ha una capacità di assorbimento delle situazioni inabituali del tutto impressionante. Ma quel che è capace di introiettare senza tanto stupirsi dal punto di vista della sua coscienza, non manca tuttavia di procedere sotterraneamente senza che alcun sintomo emerga alla superficie prima di un lungo tempo (latenza) e lasci supporre l'esistenza di conflitti inconsci in lui. E nessuno ha voglia di perturbare l'equilibrio provvisorio che ha acquisito andando ad eccitare dall'esterno, il suo psichismo con il pretesto di una ricerca. In verità, occorre ammettere la nostra attuale ignoranza davanti alla novità delle situazioni incontrate e soprattutto riconoscere che gli eventuali effetti sul bambino dell'allevamento da parte di una coppia omosessuale si manifesteranno raramente prima dell'adolescenza. Si è già accumulata una certa esperienza nel caso dei bambini di una coppia eterosessuale che si sia separata dopo la rivelazione dell'omosessualità di uno dei due genitori. Certo niente ci permette di dire che una patologia sia in corso ma occorre riconoscere ugualmente la necessità di una sorveglianza psicologica costante e calibrata. Diciamo comunque che non è con una clinica pedopsichiatrica macroscopica che si riuscirà a far avanzare le nostre conoscenze. 
Allo stesso modo è molto improbabile che schieramenti politici spesso ideologici possano dirimere una problematica che rischia di far prevalere presunti diritti di genitorialità degli adulti senza tenere sufficientemente in conto e quindi tutelare il diritto alla salute di un bambino. (Grazie ad André Green)
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