sabato 9 marzo 2013

3PSI

Sono quasi 25 anni che mi prendo cura di persone che soffrono. Ho vissuto quasi 11 anni nella bolgia dei servizi pubblici di salute mentale e da 13 ho abbandonato quei luoghi in cui la cura nel tempo è stata sempre più condizionata dal controllo sociale e dalla collusione con gli interessi di terzi. Mi sono affrancato dagli assistenti sociali, dalle comunità più o meno protette, dai centri di salute mentale, dalle riunioni sui turni e dalle guardie vissute nella noia dell'attesa. La psichiatria é una grande finestra sul mondo che ti porta a vedere la realtà da un punto di vista critico, soggettivo, a cui non si può sfuggire se non al prezzo di una dissociazione insopportabile. La realtà é ciò che ognuno di noi percepisce come tale e in base a quella realtà che ho percepito come senza futuro mi sono licenziato. Uscendo dalla fortezza pubblica mi sono ritrovato solo con i miei pazienti a condividere la responsabilità di vite tormentate, condizionate dall'ansia di separazione o dall'angoscia della depressione, dal martellamento delle ossessioni allo sfinimento delle compulsioni, dalla sensazione di frammentazione che arriva quando tutto quello che c'è sembra svanire in un attimo. In questi ultimi 13 anni ho cercato di costruire giorno dopo giorno un luogo di cura in cui ci si potesse sentire sicuri, di poter mettere insieme nel tempo un équipe di terapeuti con cui condividere la responsabilità della salute di qualche migliaio di persone che hanno pensato in questi anni di consultare me come psichiatra per trovare una soluzione alle proprie difficoltà integrando la psichiatria con la psicologia come chiave di lettura e con la psicoterapia preziosa possibilità di cura. Molte soddisfazioni e inevitabilmente alcune delusioni.
Mi piacerebbe in futuro poter condividere con altri questa mia esperienza nella speranza di poter imparare ancora molto. Ecco perché 3PSI.

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